Onde d’urto 2020-10-12T22:35:46+02:00

Onde d’urto

Le onde d’urto sono un efficace strumento di terapia (non invasivo), che utilizza onde acustiche ad alta energia emesse da generatori elettromagnetici come impulsi ad elevata intensità e breve durata.

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Effetti delle onde d’urto

Che cosa sono
Esse si propagano all’interno del corpo grazie alla presenza dell’acqua per poi focalizzarsi con precisione sulla parte da trattare. La sua azione è quella di produrre dei microtraumi in grado di accelerare i processi biologici di rigenerazione corporea, favorendo così la vascolarizzazione sanguigna e il ricambio cellulare.

Negli ultimi anni, inoltre, grazie al miglioramento della tecnologia, il suo utilizzo si è esteso ad uno spettro sempre più ampio di patologie dell’apparato muscolo-scheletrico, ottenendo risultati significativi soprattutto nelle tendiniti, nelle fibrosi e contratture muscolari.

Quali sono le principali indicazioni
Le indicazioni terapeutiche delle onde d’urto sono molto ampie: entesopatie croniche, tendinite del ginocchio, tendinite del tendine d’achille, tendinopatie calcifiche e non della spalla, stiramenti e contratture muscolari, calcificazioni muscolari, trattamento dei trigger points, epicondiliti, esostosi dell’articolazioni della mano, borsiti, achillodinia, spina calcaneare e fascite plantare, sindrome del tibiale anteriore, sindrome rotulea, pubalgia, trattamento del tunnel carpale e ipertonia di origine neurologica.

Controindicazioni
È importante precisare che, in alcune categorie di pazienti, l’esecuzione di terapia con le onde d’urto non è consigliata. Si fa riferimento ai pazienti con: neoplasiecoagulapatiepolineuropatie, portatori di pacemaker, soggetti in gravidanza e in presenza di nuclei cartilaginei di accrescimento, come nel caso di pazienti molto giovani.

Gli effetti

I suoi effetti sono di tipo meccanico e possono essere distinti in effetti di tipo diretto e di tipo indiretto che sono alla base di diversi esiti biologici:

  • Azione osteoinduttiva: stimola l’attività osteoblastica e la produzione di collagene, utile nei casi di pseudoartrosi e/o nei ritardi di consolidazione ossea;
  • Azione iperemica: consente una riduzione delle tensioni muscolari e una più rapida risoluzione delle contratture muscolari;
  • Effetto angiogenetico: provoca due reazioni una precoce e transitoria, detta effetto “wash out”, una specie di lavaggio che accelera la rimozione dei cataboliti e aumenta l’ossigenazione; la seconda, tardiva e stabile, si manifesta con una maggiore capillarizzazione locale,
  • Effetto analgesico: viene promosso da una modificazione indotta dell’eccitabilità della membrana cellulare, che impedisce la formazione di potenziali d’azione e la percezione dello stimolo algico.
  • Effetto antinfiammatorio: è innescato da una riduzione della concentrazione della sostanza P e delle molecole di istamina, presenti nel focolaio flogistico, che sono coinvolte nella generazione sia dello stimolo dolorifico che nell’organizzazione dell’edema peri-lesionale.

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