Neuropsichiatria infantile 2020-10-12T19:07:34+01:00

Neuropsichiatria infantile

Lo specialista per i nostri figli

L’ambulatorio si occupa di soggetti da 0 a 18 anni che presentano disturbi neuromotori, neurologici, cognitivi, psichici e neurosensoriali. Le prestazioni vengono erogate attraverso la realizzazione di percorsi clinico-assistenziali interdisciplinari (logopedia, psicomotricità, potenziamento cognitivo, neuromotorio, educativo, psicoterapia, riabilitazione in acqua ecc).

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L’equipe, fulcro metodologico dell’intervento ed estremamente professionalizzata, opera in ottica multidisciplinare ed è composta da operatori con una formazione specifica per l’età evolutiva: neuropsichiatra, neuropsicologo, psicologi/psicoterapeuti, t.n.p.e.e. logopedisti, educatori, ortottista, terapisti e istruttori finp e fisdir per la riabilitazione in acqua.

All’interno del centro è stato istituito un servizio di valutazione, diagnosi e trattamento dei disturbi specifici di apprendimento (dsa); l’équipe è formata dalla neuropsichiatra infantile, dal neuropsicologo e dalla logopedista del centro, e segue le più recenti indicazioni delle linee guida dell’istituto superiore di sanità.

Logopedia

La logopedia è la specializzazione sanitaria che si occupa della prevenzione e del trattamento riabilitativo dei disturbi del linguaggio, della comunicazione, della funzione orale e della deglutizione in età evolutiva, adulta e geriatrica, come ad esempio: dislessia, afasia, disprassia, disgrafia, discalculia, dislalia, disortografia, disfasia, disfonia, afonia, difficoltà di apprendimento, disfemia, deglutizione atipica, balbuzie ed altri disturbi del linguaggio.

Il logopedista

Il logopedista è il professionista che esercita nei confronti dei singoli individui e della collettività attività dirette alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione e alle procedure di valutazione funzionale delle patologie del linguaggio e della comunicazione umana in età evolutiva, adulta e geriatrica.

L’attività del logopedista è volta all’educazione e alla rieducazione di tutte le patologie che provocano disturbi della voce, della parola, del linguaggio orale e scritto e degli handicap comunicativi.

Inoltre, propone l’adozione di ausili, ne addestra all’uso e ne verifica l’efficacia, svolge attività di counseling per il paziente e i suoi familiari o per le agenzie sociali della famiglia, della scuola, delle istituzioni.

Le principali aree di intervento.

Ambiti d’intervento

Le principali aree d’intervento sono rivolte verso i disturbi della voce, anche professionale e artistica, compresa la rieducazione dei laringectomizzati, i disturbi specifici di linguaggio (dsl) o i disturbi linguistici secondari a deficit di tipo neurologico e cognitivo, disturbi della fluenza con particolare riguardo alla balbuzie, disturbi globali dello sviluppo in quadri sindromici genetici, disturbo della comunicazione di tipo autistico, afasie, agnosie, aprassie, disturbi da lesione sensoriale come la sordità e loro stato inerente la protesizzazione o l’impianto cocleare, disturbi specifici di apprendimento (dsa) della lettura, scrittura, calcolo.

Nell’ambito dei servizi per l’età evolutiva, la patologia più diffusa è il disturbo specifico di linguaggio (dsl) che rappresenta circa un quarto della casistica ed è definito come un importante disturbo dello sviluppo del linguaggio che non è causato da altre patologie, ha importanti conseguenze negli apprendimenti curricolari quali la dislessia e le difficoltà generalizzate dell’apprendimento durante il percorso scolastico, come da tempo risaputo e recentemente confermato da vaste ricerche condotte nei paesi anglosassoni.

La psicomotricità

La psicomotricità è una pratica educativa nata negli anni ’60 in francia e ha iniziato a diffondersi in italia circa venti anni dopo. È una disciplina che, attraverso movimento e gioco, aiuta ad armonizzare le emozioni, il corpo e alcuni aspetti cognitivi. I principali obiettivi di quest’attività sono rivolti ad un sviluppo equilibrato ed armonioso dell’identità del bambino tramite la conoscenza e la padronanza del proprio corpo e alla capacità di comunicare all’esterno.

A cosa serve e a chi è rivolta?

La psicomotricità è rivolta principalmente al mondo dell’infanzia, nel quale il linguaggio corporeo è più importante rispetto alle parole. Tale attività aiuta i bambini ad avere fiducia nelle proprie abilità, a migliorar la concentrazione ed essere più felici e sereni.
La psicomotricità di tipo educativo è utile per tutti i bambini e i ragazzi, ma è maggiormente consigliata per i più timidi e insicuri per migliorare la fiducia in se stessi e le capacità di comunicazione.
La neuro e psicomotricità invece è indicata per bambini particolarmente vivaci che faticano a concentrarsi e per bambini con particolari disturbi come ritardo mentale, autismo, difficoltà del linguaggio, difficoltà relazionali o altre patologie simili. Questa pratica riabilitativa può essere paragonata ad un enzima in grado di facilitare lo sviluppo dei bambini attraverso il gioco e il movimento.

Come si svolgono le attività psicomotorie?

I percorsi di psicomotricità solitamente avvengono una volta a settimana per la durata di un’ora e si svolgono in strutture appositamente attrezzate con grandi cuscini, materassi, alcune stoffe per vari travestimenti, area creativa, costruzioni e materiali per la manipolazione.
Durante le sedute di psicomotricità il tempo viene strutturato per favorire un percorso di maturazione psicologica rispettando i diversi tempi di ogni soggetto. In un primo momento vengono strutturate attività dedicate all’espressività motoria, a seguire viene dedicato del tempo alla narrazione di una storia, e per concludere viene dedicato del tempo all’espressività artistica e creativa.

Gli effetti sui bambini

I bambini che vivono le attività, attendono gli incontri con grande gioia: i piccoli hanno bisogno di momenti ludici durante i quali è possibile conoscere meglio se stessi, lo proprie abilità, accrescere l’autostima e interpretare in modo più chiaro il proprio mondo interiore e le proprie emozioni. La psicomotricità permette al bambino di strutturarsi un’identità e favorisce il passaggio dal piacere di agire al piacere di pensare.

Psicomotricità e linguaggio

Molto spesso la psicomotricità viene accostata ai disturbi del linguaggio proprio per la sua capacità di aiutare i bambini a sviluppare le loro abilità comunicative, difficoltà che devono affrontare coloro che soffrono di disturbi legati all’esprimersi attraverso le parole. Attraverso attività di gioco e l’esperienza, la psicomotricità accompagna il bambino nell’apprendimento e nell’esercizio complesso che rappresenta il linguaggio. Con il supporto di questi esercizi si impara ad interagire con gli altri, a costruire relazioni, a confrontarsi e ad imitare chi si ha di fronte, tutti aspetti che, oltre a rafforzare i rapporti con coetanei ed adulti, sono le basi dell’uso corretto del linguaggio.

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